Does the world need a new Nº5? The answer is on its way.
A new Chanel Nº5 is on its way and I’m going to be one of the first to discover it
There’s a perfume that does not smell like a rose, like a lily, like a jasmine or whatever. There’s a perfume that smells like an harmony in which each accord blends with the others without prevailing. It is Chanel Nº5, the world’s most iconic fragrance, an evergreen that outlives the ages.
It has to be said, after all, that Chanel Nº5 is modern in its soul: the name was chosen by Coco Chanel in order to prevent it from dating and to avoid any attempt at defining it figuratively and descriptively and for the same reasons, the composition has no dominant notes distinguishable from the 80 ingredients that compose it. Plus, Chanel Nº5 really attained absolute modernity in a time - the Twenties - when also artistic movements such as Cubism, Dadaism and Surrealism where taking the same abstract path, and like their works of art that are outliving the trends and are still in auge, Chanel Nº5 will never die.
Today, I’m leaving for Grasse with Chanel to discover a new Nº5 version (launching in September), signed by Oliver Polge - an authority among the perfume excellences. It is an honor for me to be selected to enjoy this preview, to pick the flowers form Grasse fields, to be part of such a wonderful experience.
Stay tuned with my Instagram account to know more and to have the answer to a question that a dear colleague of mine (Christiane Behmann of www.duftcontor.de) posed to me: “Does the world really need a new Chanel Nº5?”
C'è un profumo che si è sempre distinto dagli altri, una fragranza che non profuma solo come una rosa, come un giglio, come un gelsomino o come qualsiasi altra cosa. È un’armonia in cui ogni accordo si fonde con gli altri senza prevalere. Si tratta di Chanel Nº5, l’iconico profumo creato da mademoiselle Coco e dal naso Ernest Beaux quasi 100 anni fa, un evergreen nato per sopravvivere nei secoli.
Del resto, è proprio l’anima di Chanel Nº5 ad essere estremamente moderna: il nome fu scelto da Coco Chanel proprio per scongiurarne la “databilità” oltreché per evitare qualsiasi tentativo di definirlo figurativamente e descrittivamente e pertanto, anche nella stessa armonia, non si distinguono note dominanti fra gli 80 ingredienti che la compongono. C’è poi da dire che Ernest Beaux e Coco Chanel sono riusciti nell’impresa di creare una fragranza assolutamente moderna in un tempo - gli anni Venti - in cui movimenti artistici come Cubismo, Dadaismo e Surrealismo, presero la stessa strada astratta, e così come le loro opere d'arte sono tendenze che sopravvivono ai secoli anche Chanel Nº5 rimarrà sempre in auge.
Oggi parto per Grasse con l’imbattibile team Chanel per scoprire una nuova versione di Nº5 firmata dal naso d’eccezione Oliver Polge ( sarà ufficialmente lanciata a Settembre). È un vero onore per me l’esser stata selezionata per partecipare a questa preview esclusiva con tanto di raccolta dei fiori dai famigerati campi della città provenzale. Sarà un’esperienza unica e suggestiva. Restate sintonizzati con il mio account Instagram per saperne di più e per avere la risposta a una domanda che una mia cara collega (Christiane Behmann di www.duftcontor.de) mi ha posto pochi giorni fa: " Ma il mondo ha davvero bisogno di un nuovo Chanel Nº5?”.